Sempre la stessa storia. Nuovo colloquio, ragazzo/a entusiasta e preparatissimo/a.

Lo/a assumi con tante speranze e soprattutto ti auguri che sia la scelta giusta per migliorare le performance dell’azienda.

Puntualmente, questa tua aspettativa non viene rispettata.

Non è nel colloquio che dovevi (o chi per te) essere più selettivo (anche se è possibile migliorare ogni fase del processo di selezione del personale, come spiego nel mio libro).

Il fatto è che i tuoi dipendenti sono risorse Umane e come tali hanno tutti esigenze, aspettative, motivazioni e caratteri diversi tra loro.

E questo è un aspetto che devi tenere in grande considerazione.

Quando hai deciso di aprire la tua azienda e le cose cominciavano ad andare bene, forse ti è sembrato normale assumere nuovi dipendenti.

In questo, fondamentalmente, non c’è nulla di sbagliato.

Anzi, in molti casi, i risultati che l’azienda produce sono dovuti proprio alle deleghe dell’imprenditore ai propri dipendenti, visto che non può fare tutto da solo.

A questo proposito voglio parlarti di un aspetto sul quale ho riflettuto e che ho riscontrato in molte aziende con cui ho lavorato.

Voglio spiegarti la differenza tra compiere un’azione e produrre risultati.

Produttività dei dipendenti: una differenza fondamentale

C’è una gran differenza tra quando un tuo dipendente o collaboratore svolge il proprio compito e quando produce un risultato rilevante al raggiungimento degli obiettivi aziendali.

E la differenza sta proprio nell’impatto che la performance della singola persona ha sia sul lavoro di tutto il team che dell’azienda in generale.

Il tuo obiettivo non deve essere solo quello di avere dipendenti che svolgono il proprio compito (questo lo diamo per scontato, anche se spesso così non è) ma avere persone che, attraverso il proprio lavoro, siano un valore aggiunto per l’azienda e per l’intera organizzazione.

Scegli persone che aggiungono valore, che producono risultati e poi fai in modo che siano sempre soddisfatte e motivate.

Tra un attimo vedremo come motivare i dipendenti, soprattutto quelli poco produttivi.

Prima però voglio sottolineare un aspetto.

Un vero leader deve capire come “funzionano” le persone.

Ci sono dipendenti che si sentono motivati da una gratificazione economica.

Altri dal raggiungimento degli obiettivi o dalle opportunità di carriera.

Ci sono collaboratori che hanno bisogno di essere guidati con un preciso piano d’azione, altri che vogliono essere liberi di proporre le proprie soluzioni sempre nell’ottica di ottenere un risultato.

Devi quindi tenere in considerazione questi aspetti, capire come “funzionano” le persone e agire di conseguenza.

Detto questo, ecco alcuni consigli che ti possono aiutare a motivare i tuoi dipendenti.

Consigli per motivare dipendenti poco produttivi

Come ho sottolineato nel paragrafo precedente, il primo step è capire cosa motiva le persone nel proprio lavoro.

Al di là di ogni singola esigenza e di ogni caratteristica personale, ci sono alcuni aspetti che, senza dubbio, contribuiscono a creare un ambiente di lavoro produttivo.

A tal proposito ecco alcuni consigli utili:

  1. assicurati che i tuoi dipendenti abbiano ben chiaro il loro ruolo e le loro responsabilità
  2. definisci in maniera chiara gli obiettivi individuali e aziendali e condividili
  3. aiuta ogni dipendente ad avere un’organizzazione del tempo e delle attività efficace
  4. fai in modo che abbiano una gratificazione economica e lavorativa secondo le loro aspettative
  5. assicurati che siano soddisfatti dell’ambiente di lavoro e dei rapporti con i colleghi

Ovviamente motivare i dipendenti è molto più complesso di così.

C’è bisogno soprattutto di una preparazione adeguata nel relazionarsi agli altri e di conoscere le tecniche di comunicazione efficace (quello che insegno al mio corso di PNL).

In ogni caso già solo seguendo queste 5 linee guida noterai enormi miglioramenti nella produttività e nella soddisfazione dei tuoi dipendenti.

Dipendenti poco produttivi: investi nella formazione

Tutti vorremmo che le persone che lavorano con noi fossero sempre produttive, performanti e motivate.

La realtà però è ben diversa e ci sono tantissimi aspetti da considerare quando si tratta di risorse umane, di persone con un proprio background, un proprio approccio alla vita e al lavoro.

Mi rendo conto che non è semplice.

Lo vivo sulla mia pelle con la mia azienda e ne ho conferma ogni giorno grazie agli imprenditori con cui collaboro.

Ogni contesto aziendale è a sé, con le proprie dinamiche e con persone diverse che in un modo o nell’altro devono collaborare per ottenere risultati.

Oltre i consigli che hai letto in questo articolo, voglio lasciarti con due indicazioni che valgono davvero per tutti gli ambiti, aziendale o meno che sia:

  1. le persone per essere motivate vogliono sentirsi importanti e il modo in cui le fai sentire e comunichi con loro, fa tutta la differenza del mondo;
  2. le persone hanno sempre bisogno di nuovi stimoli e ciò non va inteso solo come obiettivi da raggiungere, ma proprio aggiungere novità alla vita lavorativa sottoforma di nuove metodologie da applicare o nuove competenze da acquisire (e in questo la formazione aziendale è fondamentale).

Investi nelle relazioni. Investi nella formazione, nella crescita e nelle novità.

Buone Performance!

Roberto