Quali domande mi farà il selezionatore durante il colloquio di lavoro?

Chissà questa volta cosa mi chiederanno? E se non so rispondere?

Sono questi i classici pensieri di chi deve affrontare un colloquio di lavoro.

E non importa se il candidato è alla ricerca del primo impiego, o un professionista affermato che desidera cambiare lavoro: i giorni prima del colloquio saranno sempre caratterizzati da pensieri del genere.

Come gestire questa situazione? Come prepararsi per un colloquio di lavoro?

Durante l’intervista, è probabile che ti vengano poste domande comuni che richiedono risposte ben strutturate e convincenti.

In questo articolo, ho voluto selezionare le domande più frequenti durante un colloquio di lavoro e fornirti suggerimenti su come rispondere in modo efficace per avere maggiori possibilità di essere assunti.

10 domande frequenti ad un colloquio di lavoro con i consigli su come rispondere

La mia carriera nel mondo del lavoro è iniziata proprio dalla selezione del personale.

Dopo aver conseguito un Master in Gestione delle Risorse Umane, mi sono occupato di selezionare e gestire reti vendita in vari settori (come quello delle telecomunicazioni e dei servizi) per diverse aziende molto note a livello internazionale.

Questo per dirti che ho alle spalle centinaia di colloqui di lavoro svolti come selezionatore e tuttora mi occupo di scegliere i migliori talenti sia per la 4 M.A.N. Consulting, sia per aziende clienti che si affidano alla mia esperienza.

Posso affermare con certezza che ci sono alcune domande che ricorrono quasi sempre in un colloquio di selezione, soprattutto se si tratta di un primo colloquio e soprattutto se hai di fronte una persona che non lavora nell’ambito delle risorse umane e che magari non conosce bene le tecniche utilizzate dagli esperti di questo settore.

Capita infatti, soprattutto nelle piccole e medie imprese, che i colloqui siano svolti dall’imprenditore o da un manager del reparto in cui si andrà ad inserire il nuovo collaboratore.

Ma quali sono queste domande frequenti e come rispondere per fare colpo sui selezionatori?

Leggi questo mio elenco con i consigli per rispondere alle domande che molto probabilmente ti capiteranno al tuo prossimo colloquio di lavoro.

1. Mi parli di lei

La domanda “Parlaci di te” è spesso la prima che viene posta durante un colloquio di lavoro. Questa domanda che sembra facile, in realtà cela una alta probabilità di incorrere in errore.

Infatti, questo tipo di domanda “aperta” potrebbe condurre fuori strada portandoti a parlare di te nel senso della tua vita privata e delle attività svolte al di fuori del campo professionale. Nulla di più sbagliato! Anche se la domanda è generica devi essere preciso, conciso e accattivante.

Evita di ripetere semplicemente il contenuto del tuo curriculum vitae. Se hai già avuto esperienze lavorative, descrivile brevemente e in maniera chiara facendo riferimento alle skills acquisite e magari dalla più recente a quella più vecchia. Se, invece, sei alla tua prima esperienza di lavoro, parla della tua formazione, degli studi e delle competenze che hai acquisito negli anni e spiega come vorresti metterle in pratica per apportare valore all’azienda.

2. Quali sono i suoi punti di forza?

Qui è necessario essere ben preparati perché è una domanda che fanno molto spesso e la risposta può davvero fare la differenza.

La domanda sui punti di forza è progettata per capire quali sono le qualità che ti distinguono dagli altri candidati. Conoscere i propri talenti è fondamentale: sapere chi si è, cosa si vuole e cosa si vuol fare sono punti importanti sia per rispondere a questa domanda sia nella vita, indipendentemente dal colloquio.

Seleziona alcuni punti di forza che siano pertinenti per il lavoro e supportali con esempi concreti. Ad esempio, se stai cercando un impiego nel settore del marketing, potresti menzionare la tua creatività nell’ideazione di campagne di successo.

In generale ricorda sempre di allineare i tuoi punti di forza con ciò che cerca l’azienda, con il ruolo che andrai a ricoprire e in che modo possono essere funzionali alle attività che andrai a svolgere.

3. Qual è il suo più grande difetto?

Questa può essere anche intesa come una una domanda sui punti deboli. È fondamentale rispondere in modo onesto ed equilibrato. Mai e poi mai dire che non si hanno difetti, si risulterebbe soltanto arroganti!

Puoi parlare di un tuo difetto personale, ma che in realtà può essere visto anche come un pregio (tipo “sono una persona troppo pignola” questo può significare anche molto precisa e a qualcuno potrebbe piacere, dipende sempre dalla circostanza in cui applichi una risposta del genere), oppure parlare di una debolezza professionale sulla quale ci stai lavorando per migliorarti (tipo “le persone con cui lavoro dicono che pretendo troppo e sono troppo esigente, ma sto migliorando molto sotto questo punto di vista e seppur non abbasso gli standard che mi aspetto dalle persone, sto cercando il modo migliore per lavorare insieme in modo efficace ed efficiente”).

Evita di menzionare qualità critiche per il ruolo, ma cerca di concentrarti su punti deboli che stai cercando attivamente di migliorare. Mostra consapevolezza di te stesso e la volontà di affrontare le sfide di crescita personale.

4. Che cosa la motiva nel suo lavoro?

Questa domanda mira a capire quali sono le tue fonti di motivazione e ciò che ti spinge a dare il massimo nel tuo lavoro.

Quando rispondi a questa domanda, sii sincero e rifletti su ciò che ti appassiona davvero. Puoi menzionare aspetti come il desiderio di crescere professionalmente, la passione per la sfida, il raggiungimento di obiettivi in un’ottica di cooperazione insieme ai tuoi colleghi, o l’opportunità di fare la differenza nella vita delle persone.

Sii specifico e collega la tua motivazione al ruolo e all’azienda per dimostrare che hai fatto ricerche e che comprendi come il tuo contributo possa avere un impatto positivo. ​​Ricorda di mantenere un tono positivo, entusiasta e di comunicare con fiducia e chiarezza.

Evita risposte generiche o cliché e cerca di fornire esempi specifici che dimostrano la tua motivazione nel concreto. Fai riferimento a ciò che davvero ti fa brillare gli occhi nel tuo lavoro e ti spinge a dare sempre il massimo.

5. Può descrivere una situazione in cui ha affrontato un fallimento o un errore

Questa domanda ha lo scopo di valutare la tua capacità di apprendimento e di adattamento alle sfide.

Quando rispondi, sii onesto riguardo a un episodio in cui hai commesso un errore o hai affrontato un fallimento. Ammetti la tua responsabilità, nel caso sia dipeso da te, senza cercare scuse o colpevolizzare gli altri. Mostra che sei in grado di riconoscere i tuoi errori e di imparare da essi.

Descrivi la situazione in modo chiaro, evidenziando le azioni che hai intrapreso per rimediare e le lezioni che hai imparato. Dimostra la tua capacità di gestire l’errore in modo proattivo, di imparare dagli errori passati e di adottare misure correttive per evitare errori simili in futuro.

Mostra anche come hai trasformato quell’esperienza in un’opportunità di crescita e miglioramento e che quanto hai affrontato ti ha reso una persona e un professionista migliore.

6. Come gestisce le situazioni di stress?

La capacità di gestire lo stress è un’abilità cruciale in ogni ambiente lavorativo, e durante un colloquio è fondamentale rispondere a questa domanda in modo efficace. Quando ti viene posta, cerca di fornire una risposta completa e ben strutturata.

Inizia descrivendo le tue strategie personali per affrontare lo stress, come l’organizzazione e la gestione del tempo. Ad esempio, puoi menzionare l’importanza di una pianificazione accurata delle attività o di come è possibile reagire ad imprevisti ed urgenze dell’ultimo minuto con flessibilità e organizzazione.

Puoi completare anche la risposta come aspetti più personali, sottolineando come ti assicuri di avere un equilibrio tra il lavoro e la vita privata, in modo da evitare di essere sopraffatto dallo stress, e di come ti prendi cura del benessere mentale e fisico.

Mostra che comprendi l’importanza di gestire lo stress in modo sano ed efficace per mantenere un elevato livello di produttività sul posto di lavoro.

7. Può descrivere una situazione in cui hai risolto un conflitto?

La domanda che ti chiede di descrivere una situazione in cui hai risolto un conflitto mira a valutare le tue competenze di problem-solving e di gestione dei conflitti. È importante fornire un esempio concreto che evidenzi la tua capacità di affrontare e risolvere i conflitti in modo efficace.

Inizia spiegando brevemente il contesto della situazione, come il luogo di lavoro o il progetto in cui si è verificato il conflitto. Successivamente, descrivi le azioni specifiche che hai intrapreso per risolvere il conflitto. Spiega come hai cercato di comprendere le ragioni e le prospettive delle persone coinvolte, dimostrando una capacità di ascolto attivo e facilitando il dialogo tra le parti. Infine, concentra l’attenzione sui risultati positivi ottenuti grazie alla tua gestione efficace del conflitto.

Sottolinea come la tua capacità di trovare soluzioni pacifiche ha portato a un miglioramento delle relazioni tra i membri del gruppo di lavoro e a un raggiungimento dei risultati desiderati.

8. Perché si è candidato per questa posizione?

Con questa domanda, l’intervistatore vuole comprendere le tue motivazioni e se hai fatto ricerche sull’azienda e sul ruolo.

La condizione necessaria per poter rispondere a questa domanda è una sola: studia prima dell’intervista l’azienda per cui ti stai candidando in maniera approfondita, facendo ricorso a siti, pagine social, ecc. Chi è? Cosa fa? Cosa cerca l’azienda? Quali sono le caratteristiche che cerca nei candidati per quella determinata posizione ricercata? Assicurati di aver compreso bene questi aspetti e cerca di far incrociare alla perfezione le necessità dell’azienda che cerca con la tua figura.

Ricordati che con questa domanda il selezionatore vuole capire se questo lavoro è adatto a te, alle tue aspirazioni e competenze, quindi mostra un genuino interesse per l’opportunità, sottolineando come i tuoi obiettivi di carriera si allineino con l’azienda e come le tue competenze possano contribuire al successo dell’organizzazione.

9. Dove si vede tra 5 anni?

Attenzione qui bisogna essere ben equilibrati tra il sapere perfettamente tutto quello che si crede accadrà tra 5 anni, rischiando di risultare troppo pianificati e poco flessibili, e il non sapere assolutamente nulla, risultando una persona che vive alla giornata che non pensa al suo futuro, praticamente alla deriva. Evita anche a risposte del tipo “tra 5 anni mi vedo mamma o papà”, oppure “spero di stare guidando l’auto dei miei sogni”, ecc.

Rispondendo a questa domanda, dimostra che il tuo obiettivo con loro, nel caso ti assumessero, è un obiettivo a lungo termine e che quindi tra 5 anni ti vedi in quell’azienda ma essendo cresciuto con loro sia dal punto di vista personale che professionale (ovviamente se il selezionatore ti sta facendo un colloquio per un lavoro che non sia temporaneo). Ricordati di mostrarti ambizioso ma mantenendo sempre un alto livello di oggettività e di contatto con la realtà.

10. Ha domande sull’azienda, sul ruolo o sul processo di selezione?

Quando ti viene posta la domanda “Hai domande per noi?”, è importante dimostrare interesse e impegno preparando alcune domande in anticipo. Fare domande durante un colloquio non solo ti fornisce informazioni importanti, ma dimostra anche che sei coinvolto e desideroso di approfondire la tua comprensione dell’azienda e del ruolo offerto.

Prima dell’intervista, prenditi del tempo per ricercare l’azienda e il settore in cui opera. Questo ti permetterà di formulare domande pertinenti e mirate. Puoi iniziare chiedendo informazioni sulla cultura aziendale, in modo da capire meglio l’ambiente di lavoro e l’approccio dell’azienda. Potresti anche voler approfondire le opportunità di crescita all’interno dell’organizzazione, chiedendo se ci sono programmi di formazione o possibilità di sviluppo professionale per i dipendenti. Inoltre, puoi porre domande sulle sfide specifiche del ruolo che stai cercando di ottenere, chiedendo quali sono le principali responsabilità del ruolo, quali sono gli obiettivi e le aspettative.

Tieni presente che durante l’intervista dovresti evitare di porre domande su retribuzione e benefit finché non si arriva alla fase successiva del processo di selezione.

Una guida completa per vincere al colloquio di selezione

Spero che queste domande, e i consigli su come rispondere, ti aiutino ad ottenere il tuo prossimo lavoro.

Ricorda che per rispondere in modo efficace a qualsiasi domanda durante un colloquio di lavoro, è fondamentale prepararsi adeguatamente e ti consiglio di allenarti praticando le tue risposte e chiedendo feedback a un amico o a una persona di cui ti fidi.

Con una buona preparazione, sarai in grado di affrontare con successo qualsiasi domanda e distinguerti come candidato ideale per il ruolo desiderato.

Se vuoi approfondire questo argomento e scoprire tutti i segreti su come ottenere il lavoro dei tuoi sogni, ti consiglio di leggere il mio libro “Vincere al Colloquio di Selezione”, in cui ho sintetizzato anni di esperienza nel mondo delle Risorse Umane. Un manuale che ti guiderà passo passo in tutte le fasi di ricerca di lavoro: come selezionare le offerte di lavoro, come candidarsi, come scrivere un CV e una lettera di presentazione, come comportarsi prima, durante e dopo il colloquio.

E se hai bisogno di un aiuto più specifico, contattami per una consulenza e ti darò tutte le indicazioni necessarie per far colpo sui selezionatori e superare tutti gli altri candidati per il lavoro che desideri.

Ti lascio con un concetto che ritengo importantissimo: ricorda che ogni colloquio è un’opportunità per imparare e crescere, indipendentemente dall’esito finale.

Buona fortuna nella tua ricerca di lavoro e in bocca al lupo per il tuo prossimo colloquio!

Roberto